Il borgo è sospeso nel tempo.
Migratorio il luogo si apre al mare, in attesa.
Vecchi edifici abbandonati da coloro che ci han vissuto, lavorato, attendono di essere ancora scoperti.
Artisti come migranti, si trovano e si troveranno tra fessure d'intonaco caduto, finestre nere, stralci di antiche montagne,
tra spazi vuoti per lasciare una traccia, nel tempo sospeso.
Almanacco migratorio è un progetto di residenza artistica nel borgo minerario dell'Argentiera.
Le rovine fatiscenti di antichi edifici, una volta adibiti all'estrazione di metalli, sono ora il palcoscenico di opere visive, che, integrandosi al paesaggio, rispecchieranno la storia migratoria dell'Argentiera.
Le arti interessate saranno scultura installazione arte urbana pittura video fotografia.
Il progetto Almanacco migratorio inizia nel Luglio 2014 con l'arrivo nel borgo di 7 artisti provenienti dall'Italia e da altri paesi europei, una sorta di chiamata alle Arti per riempire un contenitore ideale.
Stabilitisi nel luogo per dare un primo segno del passaggio migratorio, opereranno per tutto il mese di Luglio.
Ogni anno verranno invitati a contribuire con nuovi interventi altri artisti, così da realizzare nel tempo una sorta di museo a cielo
aperto per la salvaguardia dell'antica miniera, col fine di creare un' appuntamento annuale ed un festival di Arti Visive dell'Argentiera. Gli artisti si vedranno coinvolti nel lavoro di interazione con le strutture del borgo e la natura incontaminata, continuando così l'ancestrale tradizione umana d' instaurare un dialogo tra il proprio essere e il luogo abitato. Il lavoro di chi migra, chi resta, oppure ritorna.
Diceva Franco Sapone:
Restano solo gli stralci, di quel tempo sospeso.
Le rovine fatiscenti di antichi edifici, una volta adibiti all'estrazione di metalli, sono ora il palcoscenico di opere visive, che, integrandosi al paesaggio, rispecchieranno la storia migratoria dell'Argentiera.
Le arti interessate saranno scultura installazione arte urbana pittura video fotografia.
Il progetto Almanacco migratorio inizia nel Luglio 2014 con l'arrivo nel borgo di 7 artisti provenienti dall'Italia e da altri paesi europei, una sorta di chiamata alle Arti per riempire un contenitore ideale.
Stabilitisi nel luogo per dare un primo segno del passaggio migratorio, opereranno per tutto il mese di Luglio.
Ogni anno verranno invitati a contribuire con nuovi interventi altri artisti, così da realizzare nel tempo una sorta di museo a cielo
aperto per la salvaguardia dell'antica miniera, col fine di creare un' appuntamento annuale ed un festival di Arti Visive dell'Argentiera. Gli artisti si vedranno coinvolti nel lavoro di interazione con le strutture del borgo e la natura incontaminata, continuando così l'ancestrale tradizione umana d' instaurare un dialogo tra il proprio essere e il luogo abitato. Il lavoro di chi migra, chi resta, oppure ritorna.
Diceva Franco Sapone:
Restano solo gli stralci, di quel tempo sospeso.
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