VII.
Vorrei tornare d' inverno
Vorrei tornare d'inverno
sentire la voce di questi luoghi abbandonati
il freddo della pietra
essere accarezzato dalla solitudine.
La casa mi accoglie silenziosa.
In spiaggia gli ombrelloni sono aperti
fiori di mare
acqua limpida che acceca.
Giocano a scoprire il mondo.
Vorrei tornare d' inverno
Vorrei tornare d'inverno
sentire la voce di questi luoghi abbandonati
il freddo della pietra
essere accarezzato dalla solitudine.
La casa mi accoglie silenziosa.
In spiaggia gli ombrelloni sono aperti
fiori di mare
acqua limpida che acceca.
Giocano a scoprire il mondo.
(dal Diario di un marinaio sospeso)
Devo andare giù in spiaggia sono le 11: 15 voglio fare il bagno. E' due giorni che non scendo in spiaggia e non mi faccio un bagno. Il mare è bellissimo poi. Dove sono i miei occhiali da sole? Ma dove li ho messi? Dove sono gli occhiali cazzo? Qui no, qui nemmeno. Non ci sono. E qui? No. Aspetta un attimo dove cavolo...cerca di ricordare dove eri l'ultima volta che li hai visti. Ah si cazzo, sul muretto ero a miniera vecchia a lavorare sul murales ieri pomeriggio. Cazzo. Via prendi la macchina, veloce e corri a cercarli magari sono ancora li sul muretto dove li ho poggiati ieri. Vai corri a vedere, in macchina, metti le marce prima seconda terza alè, speriamo bene che nessuno li abbia notati sul muretto li abbandonati, dimenticati. Porca miseria. Salendo su per la strada becco Sig. Gianni che abita a miniera vecchia difronte al murales in pratica, è al telefono e mi chiede se ho da cambiargli cinquanta euro. No gli dico, magari ad averceli. Hai visto i miei occhiali da sole li sul muretto gli chiedo. No mi dice, e chi ci ha guardato. Cazzo. Riparto di corsa porca troia vai corri mannaggia, mi avvicino al muretto e da qualche metro di distanza li vedo ancora li belli come il sole i miei occhiali sul muretto da ieri pomeriggio, cazzo nessuno li ha presi. Hanno ancora le stecche ripiegate a modino, che belli tutti neri lucidi sul muretto davanti al murales sotto il sole del mattino. Ma guarda un po' all'Argentiera nessuno mi ruba niente, a parte uno scaldabagno qualche anno fa e una canna da pesca e due coperte da dentro casa. Che bello eh! Proprio strano questo fatto, la gente a volte ti entra in casa senza permesso e ti ruba lo scaldabagno e le coperte. E gli occhiali da sole invece? No. Meno male non c'è troppa gente ancora qui al mare altrimenti se erano in tanti a trovarsi a passare da qui chissà come me li rubavano gli ochiali. Se poi passava tale Antonio che mi ha rubato lo scaldabagno e le coperte un paio di anni fa chissà come me li rubava gli occhiali da sole Enrico Coveri Fighissimi Neri. Li prendo, e vai che vado al mare corri che devi dare la macchina a Mimi, corri vai che adesso bello bello me ne vado in spiaggia con gli occhiali che mi sembrano nuovi. Veloce che non c'è tempo, dopo devo pure riattaccare a lavorare sul murales. Parto in macchina metto le marce, scendo ribecco Sig. Gianni che scende in giù verso la spiaggia e mi ferma. Mi dice ajò al bar, se vado mi offre da bere, si gli dico andiamo. Ajò ci beviamo qualcosa allora da! Mi ridice. Mi dice in sardo che appena finiamo di dipingere prende un maialetto e lo fa arrosto e ci sbronziamo pure di brutto a cannonau che fa un suo amico, di quello forte però. Tu lo bevi quello forte o lo vuoi più leggerino? Mi chiede. Io lo bevo pure bello forte ma i miei amici quegli altri la non lo gradiscono forte lo gradiscono meglio se è leggero altrimenti non lo bevono che sono dei "legna verde" dei "naso molle" come si dice in sardo qui a Sassari e a Ittiri o all'Argentiera. Nasi modde, hanno il naso molle come il guscio molle delle lumache più giovani, quelle che non sono buone da mangiare e le scarti se ti capitano per le mani. Loro non sono buoni a ubriacarsi in certi modi. Va bene noi mangiamo e ci beviamo tutto quanto. Continua, è molto serio dicendomi che ha un problema, sono rotto mi dice Sig. Gianni . Avrà dei problemi di salute, ci penso su un attimo preoccupato magari mi dirà che problemi ha. Ho il galleggiante rotto quindi la valvola del troppo pieno rimane aperta e non so mai quando sono pieno per fermarmi, e non tracima mai il serbatoio mi dice questo vecchio Gianni. Ah però hai capito questo, penso è un sollievo ma sarà un bel casino tenersi tutta quella roba dentro.
-Che prendi ?
-Un caffe , e tu Seba lo vuoi un caffe?
-Si, un caffe va bene.
-Due caffe e un' aranciata dolce.
-Abbiamo solo quella amara.
-E dammi quella amara, e ci metto una bustina di zucchero allora.
-Che prendi ?
-Un caffe , e tu Seba lo vuoi un caffe?
-Si, un caffe va bene.
-Due caffe e un' aranciata dolce.
-Abbiamo solo quella amara.
-E dammi quella amara, e ci metto una bustina di zucchero allora.
(da taccuino di appunti di Marco Zamburru)
(...) una radicale trasformazione dei siti minerari (Argentiera), facendoli diventare palcoscenico culturale e centri per l'arte contemporanea.
Un network all'interno della rete mondiale dei parchi geominerari, per costituire un insolito e affascinante panorama tra arti pittoriche, video, architettura, installazioni, performance, ecc. tramite il riuso, la riconversione e la valorizzazione di archeologie industriali, adibite all'arte.
Un network all'interno della rete mondiale dei parchi geominerari, per costituire un insolito e affascinante panorama tra arti pittoriche, video, architettura, installazioni, performance, ecc. tramite il riuso, la riconversione e la valorizzazione di archeologie industriali, adibite all'arte.
(dal taccuino di Marco Zamburru, 15 Luglio 2011)